Specchio by Mary Elizabeth Braddon

autore:Mary Elizabeth Braddon [Braddon, Mary Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Vallardi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

III

La terza volta

Passarono tre anni e il domatore di leoni si stava esibendo per tre sere soltanto in una cittadina sulla costa dell’Inghilterra settentrionale, un piccolo centro abbastanza noioso a cui era approdato allontanandosi dalle ricche aree manifatturiere dove di solito i suoi raccolti erano tanto abbondanti. Si trattava di una cittadina deprimente, davanti alle cui coste il mare sembrava ululare più tristemente che davanti ad altre: una sassosa strada principale, un mercato del pesce umido e spazzato dal vento, una spiaggia di grandi ciottoli e un lungo pontile di legno che si allungava nel mare, sempre scivoloso a causa della melma e delle alghe, del pesce morto e di altri rifiuti del grande oceano.

Tre anni! Eppure, prima della serata a beneficio dell’artista a Spindlecum, Herr Prusinowski aveva parlato di ritirarsi sugli allori nel giro di un anno. E non stava neanche andando tanto male: la prosperità l’aveva seguito ovunque andasse; ma la mente umana è elastica, quando si parla di denaro, e l’idea di Herr Prusinowski circa il patrimonio con il quale avrebbe dovuto ritirarsi si era fatta più ambiziosa con il passare del tempo.

«Altri sei mesi, mogliettina», diceva, «poi venderò gli animali all’asta e aprirò un pub», che era la sua idea di pace e pensionamento.

«Vorrei che fosse domani, William», rispondeva la mogliettina tristemente. «Non avrò un solo momento di felicità fino a che non avrai chiuso con quelle bestie.»

Le prime due serate a Lowshore, lo sconosciuto porto del Nord, erano state un discreto successo. Il teatro era probabilmente il più ammuffito vecchio fienile mai adibito a intrattenimento pubblico e veniva aperto circa una volta ogni due anni per una settimana o giù di lì di fugace splendore, quando qualche stella vagante del firmamento teatrale, con la mente più aperta dei suoi colleghi, tentava la fortuna a Lowshore, informando la nobiltà e la nuova borghesia della zona che stava per esibirsi per sei sere soltanto in un compendio dei suoi personaggi di maggior successo. Raramente, quando si aprivano le porte del tempio, gli abitanti di Lowshore non ne approfittavano per accorrere al santuario con notevole unanimità. Potrebbe sembrare, infatti, che il teatro fosse lettera morta nel porticciolo, dato che il pubblico pronto a lasciarsi sopraffare da pietà e terrore era in genere ristretto a venti o trenta marinai che puzzavano di pesce, una manciata di ragazzini e un tocco di vivacità e colore rappresentato da giovani donne di servizio o mogli e figlie di pescatori.

Ma ciò che il teatro, nelle sue forme più o meno classiche, non riusciva a fare, lo realizzarono i leoni. Riempirono le sale, non con la nobiltà o la nuova borghesia – rappresentate da un unico, anziano esponente, le cui tenute confinavano con Lowshore ma che raramente alloggiava nel suo imponente castello di pietra, preferendo una casetta a Richmond, piena di vecchia e rara argenteria e costose curiosità –, né con il vicario, bensì con i negozianti e i loro giovani commessi, i pochi ospiti delle pensioni, i marinai e le loro famiglie, le

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